unaMIMOSAdaRAVENNA: l’invito ad ENOTECAletteraria del 15marzo 2012
unaMIMOSAdaRAVENNA: l’invito ad ENOTECAletteraria del 15marzo 2012
petaloRUBRICA 4
Fra una settimana alla Cà de’ Vèn di Ravenna il 2° appuntamento della 3a edizione di ENOTECAletteraria® (inverno-primavera 2012)
FIORIeGIARDINI: dalla Natura il linguaggio del benessere
GIOVEDI’ 15 marzo 2012
alle ore 18.00
diventa
protagonista del verde
nella tua città
clicca sulla figura sotto per l’intervista
la sala Mosaico presso CNAravenna nell’appuntamento del 13 maggio 2010 in occasione del 2°APPUNTAMENTOinLIBRO© con la presentazione
del volume di
AA. VV. La progettazione degli spazi all’aperto per i bambini
Edizioni Sistemi Editoriali Se, Napoli, 2009, volume pagine 464
con i PROGETTI, i CORSI ed i LABORATORI
a firma di Barbara Bartoli
nell’ATMOSFERA della degustazione dei
VINI della Cà de Vèn
la scelta a cura di Rita Mazzillo - SOMMELIER e MASTER DEGUSTAZIONE,
in collaborazione con Maria Grazia Guidi - SOMMELIER
alle ore 18.00
giovedì 15 marzo 2012
presso Cà de Vén
V. C. Ricci 24 - RAVENNA
partecipazione libera
... una città appartiene al mondo quando comprende l’indissolubile coerenza della propria storia ed è in grado di raccontarla alle generazioni presenti e future... BOTANICO a RAVENNA è il percorso di un sogno che può realizzarsi se solo lo vogliamo davvero.
Il libro BOTANICOaRAVENNA: un sogno che diventa realtà, presentato alla città il 4 dicembre 2008, è seguito al convegno del 23 marzo 2007 dal titolo GIARDINO BOTANICO A RAVENNA... un progetto possibile?, ed anch’esso con patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Provincia di Ravenna... ecco cosa scrivevo nella premessa del volume:
Come leggerete nelle conclusioni dell’ultimo dei quattro convegni dedicati al tema del botanico a Ravenna, non occorre essere nati in un luogo per amarlo: nel mio caso basta essersene innamorati da quando lo si è iniziato a conoscere. E Ravenna per me è stato questo, città natale di mia madre, vissuta nelle vacanze di Natale a casa della nonna Elvira Bucci, quando ancora piccola ero felice di dormire nel letto costruito sulle due poltrone del salotto, piuttosto che nella camera degli ospiti; sognata finché non arrivava l’estate, a regalarmi la felicità del mare, perché trasferiti da Roma a Castel Gandolfo lo vedevo, a 25 km dalla città, solo nelle giornate terse, mentre a Marina di Ravenna, dove alloggiavamo, era proprio dall’altra parte della strada. E poi una volta, poco prima che ci trasferissimo da Roma, raggiungemmo Ravenna in treno con mia madre e scoprii questo incredibile miracolo: dai binari si vedevano le navi, e così vicine, oltre tutto accanto alle autovetture. Una città dove con il treno arrivi sul mare con le navi, questa la fotografia istantanea di quella Ravenna in cui dal 27 giugno 1975 mi sarei trasferita con i miei genitori. E ancora quella discesa, sulla bicicletta da grande che avevo sperimentato in quella tiepida giornata di Pasqua, quando inavvertitamente - perché ancora inesperta di questo mezzo di locomozione così diffuso in città - avevo sottovalutato l’effetto della velocità rispetto all’insidiosa presenza di binari nella sede stradale alla fine del cavalcavia, proprio davanti alle navi della darsena: che volo…Ma una città che ha le navi che si vedono così vicino si fa perdonare anche questo, e nella mia memoria risuona sempre, cartolina di stupore e di gioia per nulla sbiadita dal tempo, quella nave dietro le auto che correvano parallele al binario del treno su cui ero. Capita così che, proprio perché la città non è quella che hai iniziato a veder fin da quando sei nata, Ravenna è diventata la creatura insediativa da studiare, da scoprire: priva delle connessioni proprie di chi vive in un luogo nella infanzia, anziché utilizzare la città come “promemoria” di episodi vissuti, l’ho analizzata come storia urbana da scoprire, iniziando a comprendere, dalle lettura del Prof. Gaetano Savini, uno straordinario esempio di insediamento padano; capitale dell’Impero romano d’Occidente, quando Roma aveva bisogno della palude per scoraggiare gli invasori dal catturare l’imperatore; e poi gioiello bizantino e teatro di innumerevoli personaggi ed eventi che la storia nazionale ed internazionale custodisce come straordinari. Le mura di Ravenna, vera e propria collana che incornicia e collega innumerevoli scenari storico-monumentali e paesaggistico-culturali diventano allora la incredibile prerogativa di una città candidata a far parte del patrimonio dell’Unesco. Ma l’indispensabile restauro della compagine muraria, speriamo condotto con la capacità concreta di un restauro autentico e corretto, e non solo utilizzato per definire interventi al massimo degni dell’aggettivazione del ripristino, deve sposare anche una progettualità ulteriore per garantire una sintesi degna di una città del 3° millennio: la Natura, il verde, le piante, le erbe. Come dai versi di Dante, Ravenna deve comprendere in fretta che valorizzare il tempo della storicizzazione monumentale diventa aulicità culturale e ricettiva, se vi introduciamo la vegetazione, la vita: il verde, come guida alla riscoperta dei nostri luoghi e come percorso per i turisti, a valorizzare i lineamenti di una città eterna per vocazione. Il botanico, giardino od orto - su questo se ne discuterà - a Ravenna può, e deve, diventare realtà. Ed in questa direzione per ora una cittadina nata a Roma, città eterna per definizione, ce l’ha messa veramente tutta, con la propria disinteressata energia e capacità, nel trasformare in realtà la prima tappa del sogno, questo progetto editoriale. A tutti noi, da adesso in poi, andare avanti nella direzione degli ideali più semplici, se non vogliamo essere ciechi alle opportunità che il nostro tempo e la cultura ci offrono in questo luogo che il mondo intero ci invidia.
(foto e testi protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, marzo 2012)
ideazione, elaborazione e montaggio donato da ANGELOdiLUCEnelMONDO® per UNIVERSALMENTEweb®
giovedì 8 marzo 2012
COPYRIGHT by barbara bartoli
PROGETTAZIONE 8 marzo 2012
AGGIORNAMENTO 3 del 21 marzo 2012